Chatbot AI personalizzabile per smartphone
Paradot: Virtual Being to Chat è un'applicazione smartphone unica che consente agli utenti di conversare con un personaggio alimentato dall'AI. Sebbene possa essere utilizzato solo per intrattenimento casuale, può anche essere utilizzato per ottenere ispirazione o semplicemente come mezzo per godere di compagnia digitale.
Mentre l'interazione umana è divertente, come quella fornita da Camfrog Video Chat, ci possono essere momenti in cui gli utenti desiderano affrontare questioni personali più profonde. Paradot è in grado di discutere una serie di argomenti che altrimenti potrebbero essere difficili da affrontare con gli altri.
Un compagno "intelligente"
Paradot è stato programmato in modo tale da imitare le interazioni umane. Inoltre, utilizza anche apprendimento automatico, il che significa che le risposte associate diventeranno più accurate nel tempo, consentendo agli utenti di sentirsi connessi in modo più realistico. In altre parole, acquisisce esperienza attraverso le conversazioni che si svolgono.
Opzioni di personalizzazione
Sviluppare una relazione organica con un chatbot può essere un po' difficile. Ecco perché è possibile personalizzare l'aspetto di Paradot. Gli utenti possono regolare diversi parametri, come il colore dei capelli, lo stile di abbigliamento, le espressioni facciali e persino sfondi virtuali. Eventuali modifiche saranno immediatamente applicate in modo che i risultati possano essere apprezzati.
Una vasta scelta di argomenti
Paradot vanta una impressionante base di conoscenze. Ciò rende possibile discutere vari argomenti, come sport, eventi attuali, pettegolezzi sulle celebrità e storia. Naturalmente, le conversazioni personali sono sempre un'opzione da esplorare.
Il prossimo passo nelle interazioni digitali
Considerando il fatto che programmi ben noti hanno spazzato via la comunità online, come Replika e ChatGPT, è solo logico che Paradot: Virtual Being to Chat stia facendo sentire la sua presenza. Sarà interessante vedere cosa riserva il futuro.
